Ti guardo, essere senza
fine,
valicare pianure e immense
colline.
Tu, abile a sommergere le
emozioni,
sei un ladro di delicate
attenzioni.
Infinito e raro ascoltatore,
Tu, che delle lacrime sei il
traghettatore,
togli il respiro alle mie
paure,
lasciando cadere queste
armature.
Tu, guerriero bagnato dalla
luna,
donami leggiadri bagliori di
fortuna,
per affogare nel silenzio
più remoto,
questo mio sentimento
ignoto.
Tu, che un confine hai
conosciuto,
trascina me, povero
sprovveduto;
che sia un naufrago o un
navigatore,
regalandomi il sogno che ho
nel cuore.
Avvolgimi poi, nello
specchio dei riflessi,
che possa esser degno di
strabilianti successi,
percorrendo con le tue
scarpe bagnate,
valli e sentieri di vie
stellate.
-Il MARE-
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