“…Nessuna
melodia e nessun rumore avvisarono del suo arrivo.
Ma il cuore
avvertì quella presenza così leggera e
intensa in egual misura.
Riconobbi,
voltandomi, quel suo passo lento e incerto.
Era diretta
verso di me, ancora una volta.
Non avrei
voluto quell’incontro,
non
volevo perdermi nei suoi occhi.
Ma il suo
volto esprimeva sensazioni proibite.
Avvicinandosi
iniziai a provare qualcosa di raro ma conosciuto,
celato
nei meandri del mio cuore.
Conosceva
le risposte alle mie domande,
conosceva
le domande alle quali non avevo risposte.
Arrivò a
me, mi persi in quello sguardo come un fanciullo in una valle incantata.
Si
avvicinò e mi sussurrò leggiadre parole all’orecchio.
Socchiusi
per un istante i miei occhi,
quando li
riaprii essi brillarono di una luce magica.
La sua
presenza era divenuta gradita,
un senso
di ammirazione verso Lei avvolse il mio corpo,
cospargendomi
di lievi brividi sorridenti.
Tolse il
suo manto con un dolce gesto materno,
lo lasciò
cadere teneramente sulle mie spalle.
Per un
istante sorrise e lentamente iniziò ad allontanarsi.
Tesi la
mano per provare a trattenere quel suo passo ormai sicuro.
Se ne
andò…
Il suo
compito era concluso,
mi donò
la conoscenza dell’amore attraverso di essa.
Sarebbe
tornata di certo,
ma solo
quando avrei avuto bisogno di lei,
per poter
ritrovare risposte a domande mai poste…”
- Il Sorriso della Tristezza -
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